La storia di Giacomo Giacomin, ragazzo disabile tifoso numero 1 del Città di Mestre

La storia di Giacomo Giacomin, ragazzo disabile tifoso numero 1 del Città di Mestre

“La mia squadra del cuore è il Città di Mestre. Perché per me loro hanno fatto tanto. Io gli voglio molto bene, mi hanno dato tanto amore. Quando mi vengono a salutare urliamo: uno, due, tre… Mestre!”.

Queste poche righe, ma significative, le ha scritte Giacomo Giacomin, ragazzo disabile che comunica attraverso un computer e con l’aiuto di mamma Stefania. Per stare vicina al suo primo tifoso, la società veneta, in occasione della partita di sabato scorso contro il Vicenza, ha voluto contraccambiare l’affetto con una sorpresa che ha lasciato Giacomo senza parole.

Prima del fischio d’inizio, i giocatori sono scesi in campo con una maglia personalizzata: ognuno di loro aveva una frase diversa che, messa insieme con le altre, andavano a comporre la lettera scritta da Giacomo.

“Come ho ricevuto il messaggio dalla mamma, sono rimasto colpito e mi sono subito mobilitato per questa iniziativa – ha spiegato il presidente Marco Chiozzotto –. In casi come questo, tutto passa in secondo piano e tutti noi siamo orgogliosi di aver regalato un sorriso alla famiglia Giacomin”.

Anche la mamma ha voluto ringraziare la società: “È stato tutto molto emozionante – ha detto Stefania Moretto -. Mio figlio ha tante cose da dire e non è facile farlo esprimere, ma grazie al Città di Mestre ci siamo riusciti”.

Per la cronaca, il Mestre ha perso 5-1, ma – come ha detto il presidente – di fronte a un’iniziativa del genere, questo è l’ultimo dei problemi. Perché sabato hanno vinto tutti. Dagli avversari ai giocatori, che, come ogni partita, sono andati a salutare il loro primo tifoso: “Uno, due, tre… Mestre”. E ha vinto lui: Giacomo, il tifoso numero 1.